La voce arriva da chi la strada la sente nelle ossa. C’è un nuovo rombo in arrivo, ma non serve essere esperti per capirne il peso. Harley-Davidson rilancia senza cambiare pelle. E ogni modello racconta chi sei, prima ancora di partire
Ha iniziato così: “Tu non hai idea“. Me l’ha detto mentre eravamo fermi a un semaforo, con quel suo giubbotto consumato e il casco mezzo scolorito appeso al braccio.
“Tu non hai idea” è il suo modo per dire che sta per uscire qualcosa che – secondo lui – cambierà tutto. E quando dice “tutto”, intende: il modo di sentire la strada, il modo di guardare una moto anche da ferma, il modo in cui si stringono le curve.
Lui è uno di quegli harleysti veri. Di quelli che non si tolgono mai gli stivali, che la domenica mattina non dormono ma si accendono. E soprattutto è uno che di motori ne sa. Quando mi ha detto che stava per arrivare “una cosa grossa” dalla sua amata Milwaukee, ho capito che valeva la pena ascoltarlo.
Parlava della nuova Street Glide Ultra come si parlerebbe di un’amante di gioventù. Ma con più rispetto. “È fatta per andare lontano, ma anche per stare comodi”, ha detto. Ed è lì che mi ha fregato. Perché io, di moto, so poco o niente. Ma l’idea di andare lontano comodi, senza sentirsi scorticati, mi sembrava già un bel progresso.
La Ultra è pensata per chi fa viaggi veri, lunghi. Quelli dove ti svegli la mattina in una città e la sera sei già in un’altra. Ha tutto quello che serve per stare su strada ore intere: assetto, schermo, ergonomia. E sì, anche quel dettaglio lì: il passeggero.
Poi ha buttato lì un nome nuovo: Pan America 1250 ST. “Adventure, ma con la coppia giusta. Va ovunque. Ti sfida e ti coccola insieme”. E lì ho iniziato a capire che Harley non ha più solo un’anima vintage da bar e raduni: ha voglia di mordere anche dove finisce l’asfalto.
“Te lo dico subito: sono sei. Tutte con dentro il Milwaukee-Eight 117. Tutte con anima e schiena”. Dice “schiena” come diresti “carattere” parlando di una persona. E in effetti è proprio questo che trasmettono.
La nuova linea Cruiser per il 2025 è un omaggio al passato, ma con dentro il futuro. Sospensioni ripensate, comfort alzato, tecnologia a bordo senza svendere il fascino ruvido. La Sportster S, per esempio, è stata aggiornata senza toccarle l’istinto. Va forte, vibra al punto giusto, si fa sentire.
E per chi ama l’idea del limite, ci sono sempre le CVO: i modelli in edizione limitata, quelli che non chiedono di essere capiti ma solo ammirati. Ne hanno fatti quattro, per la cronaca. Ma lui me li ha raccontati come fossero pezzi unici, irripetibili. Come se ognuno avesse un carattere suo, e solo chi ha davvero il cuore Harley può intuirlo.
“Non è che cambi tutto, ma è come se tutto si fosse rimesso a fuoco”, mi ha detto prima di ripartire. E forse è proprio lì il senso di questa nuova gamma Harley-Davidson 2025: non rompere con la storia, ma ricalibrarla. Con più coppia, più equilibrio, più desiderio di strada. Senza diventare altro. Ma migliorando quello che già si era.
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