Moto | Bollo e tasse dopo il furto? Ecco cosa devi fare

Subire il furto della propria moto è già un’esperienza stressante: evitare di pagare inutilmente il bollo per il periodo successivo è un diritto che si ottiene seguendo procedure precise. Per non ritrovarsi con addebiti ingiustificati, è fondamentale presentare subito una denuncia alle autorità competenti e poi richiedere al PRA (Pubblico Registro Automobilistico) l’annotazione della perdita di possesso per furto. Solo così si potrà bloccare la validità del veicolo ai fini del bollo e, se si è in tempo, ottenere il rimborso dell’importo già versato.

Denuncia di furto presso Polizia o Carabinieri

Il primo passo è recarsi in un ufficio di Polizia o in una stazione dei Carabinieri per compilare la denuncia di furto. È necessario fornire il numero di targa della moto e descrivere brevemente luoghi e modalità del furto. Al termine delle operazioni, verrà rilasciata una copia della denuncia: “Conservala gelosamente, è il documento che certifica il furto e serve per tutte le fasi successive”, raccomandano i siti degli esperti del settore, fra assicurazione e avvocati. Senza questa prova formale non sarà possibile procedere all’annotazione in PRA né sospendere la tassa di possesso.

Annotazione PRA e richiesta del rimborso bollo

Dopo aver depositato la denuncia, il proprietario deve inoltrare all’Ufficio PRA la richiesta di annotazione della perdita di possesso per furto. Questa operazione sospende automaticamente ogni obbligo relativo al bollo, impedendo che vengano emesse nuove cartelle. Nel caso in cui il furto sia avvenuto almeno un mese prima della scadenza della tassa, si può avanzare domanda di rimborso dell’importo già pagato: ogni regione ha una procedura diversa, quindi è opportuno consultare il sito dell’Agenzia delle Entrate o lo sportello telematico regionale.