Nel panorama delle due ruote da strada, poche creazioni hanno suscitato entusiasmo e incredulità come la Dodge Tomahawk. Progettata come un esercizio di stile e ingegneria estrema, questa moto vanta una velocità massima teorica di ben 480 km/h. Nonostante questi numeri da capogiro, nessun pilota ha mai avuto l’occasione di spingere il motore al limite, rendendo la Tomahawk un mito su due ruote più che un bolide realmente sperimentato su strada.
Alla base della Dodge Tomahawk c’è un motore V10 da 8,3 litri tratto dalle supercar americane, capace di erogare potenza fuori scala rispetto a qualsiasi moto da strada tradizionale. Il telaio, invece di due, monta quattro ruote indipendenti – due anteriori e due posteriori – per distribuire meglio il peso e sopportare le forze centrifughe alle velocità più estreme.
Le finiture spaziano da componenti in fibra di carbonio a dettagli in alluminio anodizzato, rendendo ogni esemplare un oggetto da collezione più che un semplice veicolo. Il design aerodinamico, con profili che richiamano le ali di un jet da combattimento, serve a ridurre al minimo la resistenza dell’aria, sebbene i test reali si siano fermati a velocità molto inferiori a quelle promesse.
Nonostante la 480 km/h rimanga un valore affascinante, la mancanza di prove su strada è dovuta soprattutto a motivi di sicurezza e omologazione. Le quattro ruote, infatti, complicano la dinamica di sterzo e frenata; per raggiungere la velocità teorica servirebbero piste enormi e condizioni perfette. Inoltre, il mezzo non ha ricevuto certificazioni per l’uso su strade pubbliche in quasi nessun paese, relegandolo a prototipo da show room.
Tra le curiosità, si dice che la casa americana abbia prodotto pochissimi esemplari, venduti a collezionisti facoltosi e mai realmente guidati oltre i 350 km/h. Una magra consolazione per la moto più veloce del mondo.
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