Nel paddock già sussurrano di un possibile rimescolamento delle carte per il 2026, alimentato dai dubbi di Jorge Martin e Pecco Bagnaia. Martin, reduce da una visita di controllo con esito incoraggiante, non ha ancora sciolto completamente le riserve sul rinnovo con l’Aprilia. Allo stesso tempo, le perplessità di Bagnaia possono riservare grandi sorprese nel mercato piloti. Diverse case costruttrici – Yamaha, Aprilia e Honda – sono pronte a fare offerte allettanti, mentre Honda, non sostituendo Luca Marini ad Aragon e schierando solamente Joan Mir, prova a recuperare fame di gloria persa in questi anni.
Jorge Martin è apparso tranquillo dopo la visita medica, ma non ha ancora formalizzato l’impegno con Aprilia per il 2026. La casa di Noale si trova così in bilico, poiché un’eventuale partenza del campione del mondo, che ha aperto nelle dichiarazioni anche a una sua partenza, in carica aprirebbe scenari inaspettati. Allo stesso modo, Francesco “Pecco” Bagnaia sta valutando con attenzione le alternative: il rapporto con Ducati rimane solido, ma la possibilità di approdare su una moto diversa non è da escludere. La rete di contatti del pilota torinese, unita alla sua reputazione di veloce e costante, lo rende un obiettivo appetibile per squadre in cerca di un top rider.
Yamaha, rinnovata dopo la fase più complicata degli ultimi anni, potrebbe tentare il colpo grosso offrendo un contratto più competitivo e un progetto di crescita tecnica per il futuro di Bagnaia. Aprilia, dal canto suo, potrebbe rilanciare Martin con un pacchetto già consolidato, puntando a mantenere intatto l’investimento fatto nel 2025. La vera sorpresa potrebbe arrivare da Honda, che ad Aragon ha deciso di non sostituire Luca Marini, schierando solo Joan Mir. Questa scelta indica una strategia di investimento più oculata, finalizzata a supportare il progetto di sviluppo della RC213V. Il lento miglioramento dei risultati di Honda, unito a una filosofia di rilancio a medio termine, rende la Casa giapponese un’opportunità intrigante per Pecco: un contesto dove la costanza in sviluppo potrebbe premiare chi ha la pazienza di attendere i progressi del team. Con queste premesse, il 2026 si prospetta come una stagione fondamentale: la combinazione di scelte tecniche, condizioni contrattuali e desideri dei piloti deciderà i nuovi equilibri della MotoGP.
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