Portare il casco quando si va in moto non è solo un obbligo di legge, ma una scelta di sopravvivenza. I dati diffusi dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e dall’ISTAT parlano chiaro: nell’ultimo anno, l’utilizzo del casco omologato ha ridotto il rischio di morte del 42% negli incidenti gravi in sella a due ruote. Nonostante ciò, ogni anno circa 500 motociclisti in Italia perdono la vita, e in oltre il 20% dei casi non indossavano correttamente il casco o ne utilizzavano uno non a norma.
Secondo il report pubblicato a maggio 2025 dal Centro Studi Sicurezza Stradale, tra i 3.700 incidenti gravi che hanno coinvolto motocicli nei primi quattro mesi dell’anno, i traumi cranici rappresentano ancora la prima causa di morte. Nei casi in cui il casco era correttamente indossato e omologato (ECE 22.06), la probabilità di lesione fatale alla testa si è ridotta drasticamente.
Il 2025 ha inoltre segnato un leggero miglioramento rispetto al biennio precedente: grazie a campagne di sensibilizzazione e controlli più severi, il tasso di uso regolare del casco è salito al 96,2% tra i motociclisti, secondo le rilevazioni ISTAT. Ma resta quel 3,8% che continua a ignorare il pericolo, specialmente nei centri urbani e durante brevi tragitti, dove si tende erroneamente a sottovalutare i rischi. Va ricordato che oltre il 60% degli incidenti avviene proprio in città, in tratte inferiori ai 5 km.
La legge impone l’uso di un casco omologato, ma non tutti offrono lo stesso livello di protezione. Gli integrali si confermano i più sicuri, proteggendo l’intero cranio e il mento. I modulari, se usati chiusi, offrono una protezione simile, mentre i jet, molto diffusi tra gli scooteristi, lasciano scoperta gran parte del viso, aumentando il rischio in caso di caduta frontale. Secondo uno studio pubblicato da ACI nel 2025, nei crash test i caschi integrali riducono del 67% l’impatto nella zona facciale rispetto a un casco jet.
Oltre alla sicurezza, il casco è anche sinonimo di responsabilità civile: circolare senza comporta sanzioni fino a 344 euro, il fermo del veicolo per 60 giorni e 5 punti in meno sulla patente. Ma la vera sanzione è quella che il corpo potrebbe subire: fratture craniche, emorragie, lesioni permanenti. Nel 2025, scegliere di indossare il casco non è una formalità, è una scelta di vita. Protegge la testa, il volto e il futuro. Ogni giorno.
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