Guidare in moto in Italia può essere meraviglioso, ma ci sono tratti stradali dove il rischio di incidenti mortali è sensibilmente più alto. Secondo i dati aggiornati al 2025, raccolti da ACI, ISTAT e dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, alcune strade si confermano veri e propri “nodi neri” per la sicurezza stradale. Ecco la top 10 delle strade più pericolose, in base a numero di incidenti, vittime e tasso di mortalità per chilometro.
Le 10 strade più pericolose d’Italia
- SS16 Adriatica: 1.238 incidenti all’anno, 45 morti nel 2021. Un’arteria lunga e trafficata che attraversa tutto l’Adriatico. (Fonte ACI)
- A1 Milano–Roma–Napoli: 1.127 incidenti annuali, 32 decessi. La più lunga autostrada italiana è anche tra le più letali. (Fonte ISTAT)
- SS1 Via Aurelia: 944 incidenti l’anno, 18 morti. Tratto urbano e interregionale molto esposto a sinistri gravi. (Fonte MIT)
- A4 Torino–Trieste: 933 sinistri e 41 vittime. Molto trafficata dai mezzi pesanti. (Fonte ISTAT)
- A90 Grande Raccordo Anulare di Roma: 648 incidenti annui. Il GRA è uno degli snodi urbani più pericolosi. (Fonte ACI)
- A14 Bologna–Taranto: oltre 600 incidenti, 24 morti. Collega il centro-sud ma resta insidiosa. (Fonte MIT)
- SS11 Padana Superiore: più di 500 sinistri ogni anno. Alta incidenza tra Lombardia e Veneto. (Fonte ISTAT)
- SS309 Romea: 1,7 incidenti/km, mortalità elevata. Nota per l’assenza di corsie di emergenza. (Fonte ACI)
- SS719 Prato–Pistoia: 8 incidenti per km, dati allarmanti per una tratta breve. (Fonte MIT)
- Tangenziali urbane (Milano, Torino, Roma): la densità di incidenti è altissima, soprattutto nelle ore di punta. (Fonte ISTAT)
I numeri della sicurezza stradale in Italia
Nel 2023 in Italia si sono registrati 166.525 incidenti con lesioni, 3.039 vittime e 224.634 feriti. Il tasso di mortalità stradale è pari a 51,5 morti per milione di abitanti, ben al di sopra della media UE (45,4). (Fonte ISTAT 2024)
Perché sono così pericolose?
- Alta densità di traffico: molte di queste arterie collegano aree metropolitane o regioni ad alta densità veicolare.
- Velocità elevate: autostrade e superstrade espongono maggiormente al rischio di impatto fatale.
- Infrastrutture non adeguate: tratti senza corsie di emergenza o con segnaletica insufficiente.
- Traffico misto: convivenza tra veicoli lenti, moto, auto e mezzi pesanti su stesse corsie.
Conoscere i tratti più a rischio aiuta a guidare con maggiore prudenza, pianificare percorsi alternativi e adottare comportamenti più attenti. In sella a una moto, dove ogni metro conta, evitare queste strade o affrontarle con la massima concentrazione può fare la differenza.