Profonda commozione nel paddock della MotoGP dopo il tragico incidente avvenuto a Magny-Cours, durante il round del JuniorGP. A perdere la vita è stato il giovanissimo Borja Gomez, 20 anni, impegnato nella categoria Stock600. La notizia ha sconvolto l’intero ambiente del motociclismo, colpendo in particolare Pedro Acosta, che in conferenza stampa non ha nascosto la propria amarezza per quanto accaduto.
Un legame personale tra i due spagnoli
Pedro Acosta e Borja Gomez erano praticamente coetanei, cresciuti entrambi nel vivaio del motociclismo spagnolo. Oltre a condividere la nazionalità, i due piloti erano anche conterranei, legati da una conoscenza che risaliva ai primi anni delle rispettive carriere. “Lo conoscevo da quando eravamo ragazzini”, ha raccontato Acosta con voce rotta, visibilmente provato dalla tragedia.
La morte di Gomez ha lasciato una ferita profonda e ha sollevato interrogativi sull’opportunità di proseguire il weekend di gara in un momento tanto drammatico. Acosta ha voluto esprimere il proprio disagio in modo diretto, senza cercare filtri o diplomazie.
“Correre oggi è irrispettoso”
In conferenza stampa, il pilota KTM non ha usato mezzi termini: “Correre dopo la morte di Borja è irrispettoso”, ha dichiarato, sottolineando quanto sia difficile per un pilota concentrarsi su una gara mentre si fa i conti con un lutto così vicino. “Non è solo un collega, era un ragazzo che conoscevo, uno come noi, con sogni e passione. Non si può semplicemente andare avanti come se nulla fosse”, ha aggiunto, lasciando trasparire tutto il dolore per una perdita che ha colpito anche a livello umano.
Il mondo delle corse si trova così a riflettere nuovamente sul tema della sicurezza e sul rispetto dovuto a chi perde la vita in pista. Le parole di Acosta rappresentano il sentimento di molti, che avrebbero preferito un momento di silenzio e raccoglimento, più che la continuazione immediata dell’attività agonistica.
Il ricordo di Borja Gomez, giovane talento del motociclismo iberico, resterà impresso non solo tra le statistiche del JuniorGP, ma soprattutto nei cuori di chi ha condiviso con lui l’inizio di un sogno. Un sogno spezzato troppo presto.